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Usa, dibattito senza colpi di scena tra i vice Walz e Vance

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Immigrazione, aborto e Medio Oriente i temi più caldi

Roma, 2 ott. (askanews) – Dibattito senza colpi di scena quello tv fra i due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti, il DemocraticoTim Walz e il Repubblicano JD Vance. I due hanno evitato di attaccarsi a vicenda, preferendo criticare i candidati presidenziali Kamala Harris e Donald Trump.Sono stati affrontati temi cruciali come Gaza e l’escalation in Libano e la sicurezza nelle scuole, ma soprattutto l’immigrazione e l’aborto. Walz ha accusato il suo rivale di aver “disumanizzato” i migranti, diffondendo la falsa notizia secondo cui gli immigrati haitiani mangiano cani e gatti, mentre il compagno di corsa del miliardario repubblicano ha criticato i democratici per aver assunto una posizione “radicale” sull’aborto, essendo lui noto per aver difeso il divieto federale di abortire.Questi i punti più caldi; nel complesso, però, un confronto senza veri vincitori né vinti secondo gli analisti, ma in cui il vice di Trump ha mostrato maggior dimestichezza con il mezzo televisivo e i discorsi in pubblico, giudicato un punto debole di Walz.”Penso che Tim Walz abbia fatto un ottimo lavoro. E credo che l’ultima parte del dibattito sia il punto che voglio sottolineare, perché è stato un netto contrasto tra i due partiti. Tim Walz ha difeso la nostra democrazia. Difendeva le nostre libertà, difendeva la Costituzione degli Stati Uniti”, ha sottolineato Jaime Harrison, presidente del Comitato nazionale democratico.E Mark Kelly, senatore dem dell’Arizona ha incalzato: “Al 90esimo minuto, avete visto che J.D. Vance non è riuscito, nemmeno oggi, quattro anni dopo, a dire che Donald Trump ha perso queste elezioni e non si è impegnato a certificare le prossime. Quindi, questo tizio come vicepresidente? Avete il dovere costituzionale di certificare le elezioni”.Sull’altro fronte, Donald Trump Jr. Ha chiamato in causa il conflitto in Medio Oriente: “I nostri nemici capiscono la forza. Quando vedono la debolezza, come hanno visto da Harris e Biden, si avventano. È la natura della predazione. È una storia vecchia come il mondo. Lo fanno. Non è successo sotto Trump, perché hanno detto: ‘Sai, non sappiamo cosa farà questo qua. Non ne siamo sicuri’. Questo li ha tenuti sotto controllo. C’è una ragione per cui l’Iran ha hackerato la nostra campagna elettorale e ha dato le informazioni a Biden-Harris, perché vogliono che vincano, perché capiscono che un’America debole è un bene per l’Iran”.

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