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Assobibe: italiane bibite iconiche ma pesa incertezza Sugar Tax

AttualitàAssobibe: italiane bibite iconiche ma pesa incertezza Sugar Tax

Roma, 15 apr. (askanews) – Sono italiane bibite iconiche nel mondo come gassose, chinotti, spume, cedrate, aranciate o gli aperitivi analcolici, ma sul comparto pesano oggi molte incertezze, dai dazi commerciali alla temuta Sugar Tax. In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, Assobibe – l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, celebra le imprese del comparto che sono espressione del Made in Italy nel mondo.

“Prodotti iconici come le aranciate, i chinotti, le cedrate e gli aperitivi analcolici, sono fortemente legati al territorio e capaci di suscitare ricordi di sapori antichi. Le bevande analcoliche portano un po’ della nostra cultura all’estero: un’eccellenza nazionale da sostenere e tutelare”, spiega in una nota Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe.

Le bevande analcoliche hanno una lunga tradizione italiana consolidatasi all’inizio del ‘900 per diventare un vero e proprio ambito industriale nazionale. L’export è in continua crescita e ha registrato un +117% negli ultimi 10 anni e un +20% nell’ultimo biennio, raggiungendo numerosi mercati, tra i quali gli USA, Canada e Regno Unito. L’intero comparto non esprime solo valore economico diretto e indiretto (pari a 4,9 miliardi di euro) ma anche valore sociale – 83mila occupati – e territoriale con un’intera filiera profondamente radicata nel Paese.

Il settore infatti vive un momento di grande incertezza dovuto all’incremento dell’inflazione, dei costi di materie prime ed energia e al calo dei consumi, a cui ora si aggiungono anche le politiche USA in continua evoluzione. Incertezza e preoccupazione alimentata anche dall’entrata in vigore della Sugar tax prevista dall’1 luglio 2025. La sua entrata in vigore provocherà non solo un aumento dei prezzi per i cittadini con conseguente calo delle vendite, già in decrescita negli ultimi due anni, ma anche un incremento della burocrazia per le imprese, conclude Assobibe.

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